domenica, marzo 26, 2006

 

REPORT BUONEAZIONI del 20 FEBBRAIO 2006

IL TRADER SFIGATO.

Il desiderio di chi entra in borsa per la prima volta e', naturalmente, di guadagnare. Lo stesso desiderio anima chi e' in borsa da tempo. Eppure, le statiche ci dicono che quest'obiettivo e' raggiunto da pochi. Perche'?

Non vi faro' il solito inutile elenco, da uno a dieci, di regole e regolette per non perdere.. Preferisco andare al cuore del problema e cercare di descrivere l'operatore di borsa (trader) "perdente". Solo per contrasto, si potra' ricavare il profilo del trader "vincente", che a sentire le statistiche e' una vera rarita'. Ognuno, poi, se vorra' avere qualche chanse in piu' di uscire dalla categoria dei perdenti in borsa, dovra' identificare nei tratti negativi descritti, quelli che lo riguardano. Avverto che quest'operazione e' SPIACEVOLE, anzi, che quanto piu' e' spiacevole tanto piu' e' UTILE. Facciamoci CORAGGIO!

Il trader perdente e' ignorante e presuntuoso: non conosce ne' SE STESSO, ne' le fondamentali DINAMICHE DEL MERCATO, ma e' convinto di poter realizzare rapidamente consistenti guadagni. E' proprio come un cacciatore che senza saper nulla della selvaggina e senza aver tenuto mai un fucile in mano, pretenda di tornare carico di prede.
Il trader perdente ha un'inusitata AVIDITA', mentre non puo' "assolutamente" perdere i propri soldi (in genere pochi), nel senso che ne ha maledettamente bisogno. Proprio per questo agisce sempre "sotto pressione", senza quella indispensabile CALMA, che deriva dall'indifferenza alla perdita di soldi non indispensabili al proprio tenore di vita.
Se perde denaro, non e' perche' sbaglia: per ignoranza, avidita', presunzione, stress ecc, ma perche' "E' SFORTUNATO"!
Quando addirittura non si sente FATTO OGGETTO di una PERFIDA TRAMA, ordita a suo danno dal MERCATO, popolato da non meglio identificati "SPECULATORI".
Se perde, oltre ad ODIARE L'INFIDO MERCATO, si sente SMINUITO, proponendosi immediatamente di RIFARSI, magari rivolgendosi a strumenti pericolosissimi quali COVERED WARRANT, FUTURE, OPZIONI.
Oppure, s'intestardisce a tenere NEL CASSETTO , per mesi o anni, azioni perdenti, convinto che finche' non vende non avra' perso nulla. Neppure lo sfiora l'idea che avrebbe potuto IMPIEGARE MOLTO MEGLIO GLI STESSI SOLDI, chiudendo la posizione perdente e puntando il ricavato su di un titolo vincente.

Fondamentalmente, dunque, il trader perdente ha un'inusitata CAPACITA' D'AUTOINGANNO: ama immaginarsi in un certo modo che, purtroppo per lui, non corrisponde affatto alla REALTA'. Da cio' scaturisce che, intelligenza a parte, ha gravi difficolta' ad ANALIZZARE CRITICAMENTE I PROPRI ERRORI, fiducioso di poterli evitare in futuro. E soprattutto ha gravi difficolta' a capire da quali sue FRAGILITA' PSICOLOGICHE, tali errori derivino. Preferisce invece pensare che perde denaro, oltre che per le trame degli "speculatori", perche' NON E' ATTREZZATO TECNICAMENTE, ovvero perche' non ha questo o quel SOFTWARE DI ANALISI, perche' non ha IL REAL-TIME, perche' non ha un buon TRADING SYSTEM, perche' il suo consulente e' una SCHIAPPA, se non addirittura un "FALSO ESPERTO", insomma, perche'...qualsiasi cosa TRANNE che IL PROBLEMA E' IN LUI STESSO.

Che poi la borsa possa essere un ambiente realmente infido, e' un altro discorso: se so che un determinato territorio e' MINATO, cerchero' o di evitare quel territorio, o di attrezzami per procedervi con ESTREMA CAUTELA, sondando il terreno passo dopo passo. Analogamente in borsa: o mi asterro' dall'entravi, o, in piena umilta', cerchero' di ADATTARMI di volta in volta ai sempre MUTEVOLI SCENARI, mettendo in preventivo gli ERRORI e preordinando CORRETTIVI a questi errori.

Ma il trader perdente, non ragiona affatto cosi': sembra piuttosto uno di quegli UOMINI TUTTI D'UN PEZZO di altri tempi, che una volta "ASSUNTA UNA POSIZIONE", non la modificavano piu', vita natural durante. Se ad esempio l'azione acquistata va a picco, non solo non la molla, ma addirittura tende ad acquistarne ancora, ragionando pressappoco cosi': "se era buona a 10€ a maggior ragione lo sara' ora che quota 5€!. E poi, se ne acquisto ancora a 5€ IL mio PREZZO MEDIO DI CARICO sara' sensibilmente DIMINUITO. Cosi' sara' piu' facile rifarmi!". Neppure lo sfiora l'idea che "mediando" ha AUMENTATO L'ESPOSIZIONE SU DI UN SOLO TITOLO, PER GIUNTA PERDENTE. Veramente questo e' il peggio che si possa fare in borsa! Non importa che qualche volta persino questa strategia suicida, possa avere buon esito. Pensate, per capirci, a tutti quelli che hanno ragionato cosi' ad es. con PARMALAT o FINMATICA o TECNODIFFUSIONE...e tante altre. Ma anche senza arrivare a questi casi estremi, MEDIARE e' comunque deleterio perche' ci fa incrementare la nostra esposizione finanziaria su titoli, fino a prova contraria, perdenti, sottraendo queste risorse alle...buoneazioni!

Ancora una tratto psicologico che caratterizza il trader perdente e' la FACILE INFLUENZABILITA'. Egli infatti, in fondo, stando anche ai risultati, non ha una grande stima di se stesso e pertanto cerca una compensazione SOVRASTIMANDO i cosiddetti ESPERTI. Non ha un PRECISO CRITERIO per valutarne la PROFESSIONALITA' e tutto sommato da costoro cerca solo di essere rassicurato, anche per alleviare la sgradevole tensione che l'operare in borsa gli procura. I piu' scaltri e spregiudicati fra gli esperti lo sanno, e forniscono ai trader perdenti quanto di piu' rassicurante e tranquillizzante ci possa essere per gli insicuri, ovvero: "SUPPORTI", "RESISTENZE", "RATING" e "TARGET PRICE", guardandosi bene, pero', dal far loro "vedere e calcolare" i risultati pratici dei PORTAFOGLI costituiti con le loro indicazioni.

Infine, pero', non bisogna disconoscere anche un merito - per cosi' dire - dei perdenti in borsa: se non ci fossero loro i pochi che guadagnano dovrebbero "scannarsi" fra loro....e fare gain in borsa sarebbe molto piu' faticoso! ;-)
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